Con i suoi esercizi di respirazione e le sue posizioni flessibili, lo yoga è pubblicizzato nei paesi occidentali come una valida alternativa che promuove uno stile di vita sano e migliore – ma per i paesi orientali rappresenta un modo di “morire”, la “via” per evadere da questo mondo di tempo e sensi e di unirsi con l’infinito. Pensando di acquisire “benessere” milioni di persone abbracciano inconsapevolmente l’Induismo e si espongono a pratiche occulte.
Si pensa che lo Hatha Yoga sia sicuro, perché presuppone fisicità. Ma in realtà tutto lo yoga è parte dell’induismo. Tutte le posizioni e le tecniche respiratorie sono pensate allo scopo di unirsi a Braham, l’universale “tutto” dell’Induismo. Se lo scopo è l’esercizio fisico, ciascuno dovrebbe praticare esercizi che portino benefici fisici e non usare tecniche designate invece allo scopo di raggiungere una (falsa) deità. La maggior parte degli istruttori di yoga odierni non menziona (e molti ignorano del tutto) ciò che in antichi testi compare come un vero e proprio avvertimento: «lo Hatha Yoga è uno strumento pericoloso». Chiunque può essere posseduto da uno dei cosiddetti “dei” (che in realtà sono demoni) indù attraverso l’alterazione della coscienza che queste pratiche procurano. Una delle più antiche pratiche religiose è considerata oggi scienza. Lo Yoga è stato menzionato da Lord Krishna nel libro Baghava Gita come una delle più facili vie per raggiungere il paradiso indù; e Shiva (uno degli “dei” indù più temuto, detto il “distruttore”)1 è spesse volte chiamato Yogashwara, ossia signore dello yoga. Visto così, non meraviglia che lo yoga sia ritenuto distruttivo.