Quando dite che c’è troppo male in questo mondo, presupponete che il bene esista. Quando presupponete che esiste il bene, presupponete che ci sia una legge morale in base alla quale differenziare il bene dal male. Ma se presupponete una legge morale, allora dovete presupporre un Legislatore Morale; ma questo è ciò che state cercando di confutare e non dimostrare. Quindi, siccome non c’è un Legislatore Morale, non c’è una legge morale. Se non c’è legge morale, non c’è bene. E se non c’è bene, non c’è male. Qual era la vostra domanda? — Ravi Zacharias
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Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. (Immanuel Kant in Critica della ragion pratica).
Immanuel Kant non è certo passato alla storia come Cristiano fervente. È generalmente ritenuto un agnostico. Tuttavia, questa sua citazione presa dal suo lavoro Critica alla ragion pratica ha catturato la mia attenzione, perché le due cose che provocavano in Kant ammirazione e venerazione crescente sono due cose che nelle Sacre Scritture sono citate come aventi un ruolo chiave nel modo in cui Dio ha reso manifesta la sua esistenza all’umanità che è da Egli separata a causa del peccato.