Mentre i figli d’Israele erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva legna in giorno di sabato. Quelli che lo avevano trovato a raccoglier legna lo portarono da Mosè, da Aaronne e davanti a tutta la comunità. Lo misero in prigione, perché non era ancora stato stabilito che cosa gli si dovesse fare. Il Signore disse a Mosè: «Quell’uomo deve essere messo a morte; tutta la comunità lo lapiderà fuori del campo». Tutta la comunità lo condusse fuori dal campo e lo lapidò; e quello morì, secondo l’ordine che il Signore aveva dato a Mosè. (Numeri 15:32-36)

Al lettore superficiale, casuale o scettico che cerca solo di tirare conclusioni fuori contesto, passaggi come questo possono essere motivo di stupore, confusione o perfino sdegno.

Tuttavia, prima procedere col nostro studio, è doveroso ricordare due cose:

  • Israele era una nazione santa (Deuteronomio 7:6). No, non vuol dire che erano tutti perfetti, ma semplicemente che il Signore l’aveva scelta e separata1 di proposito da tutte le altre per la Sua gloria (Deuteronomio 7:7-8) e i Suoi scopi (Isaia 42:9; 43:10; 49:3,5-6). Quindi per quanto dure possano sembrare certe leggi, il punto era proprio dimostrare al mondo l’inarrivabile standard morale di Dio. In questo caso, per giustizia, una legge violata andava punita come da prescrizione (Esodo 31:14).
  • Tutte le cose scritte nel passato, sono state scritte per il nostro insegnamento (Romani 15:4).

Di certo, è possibile dedurre subito una cosa cruciale dal passaggio d’apertura: chi vìola il Sabato muore (Esodo 31:15).

L’origine e il significato del Sabato

È importante capire il nocciolo della questione: cos’è veramente il Sabato? Un giorno dove è vietato fare qualsiasi cosa? O, magari, un giorno dove si è comandati di non lavorare per godersi il lavoro completato nei sei giorni precedenti?

Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro. Il settimo giorno Dio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso Dio si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta. (Genesi 2:1-3)

L’origine del Sabato è all’inizio della creazione. Il Signore aveva compiuto il Suo lavoro di creazione e ne aveva poi cessato2 l’opera, riposandosi.

Una cosa interessante da notare è che, al contrario degli altri sei giorni, l’ultimo della settimana di creazione non è accompagnato dalla formula «e fu sera e fu mattina». Il settimo giorno è riportato come senza inizio e senza fine. E nella Bibbia la mancanza di inizio e fine rappresenta solitamente l’eternità.

Ovviamente, questa caratteristica eterna del settimo giorno è inapplicabile letteralmente ai giorni che noi viviamo. Dal punto di vista di Dio, il Suo riposo sabbatico dal lavoro di creazione è eterno; ma affinché l’uomo possa onorare fisicamente questo giorno, esso non può essere altro che una ricorrenza. Ecco perché leggiamo quanto segue nel libro dell’Esodo

ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; poiché in sei giorni il Signore fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il Signore ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato. (Esodo 20:10-11)

Compiere il lavoro

Abbiamo appena appreso che il Signore aveva compiuto (ovvero, terminato) l’opera della Creazione prima di entrare nel Suo riposo sabbatico. Notiamo ora alcuni dettagli nelle istruzioni agli Israeliti riguardo il Sabato:

Ed egli disse loro: «Questo è quello che ha detto il Signore: “Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro al Signore; fate cuocere oggi quello che avete da cuocere, e fate bollire quello che avete da bollire; tutto quel che vi avanza, riponetelo e conservatelo fino a domani”». (Esodo 16:23)

Il Signore comanda di preparare da mangiare per il Sabato il giorno prima. Quello che avanza il sesto giorno costituirà il cibo per il settimo. Tutto deve essere finito il sesto giorno. Per rimarcare questa cosa, il Signore aggiunge: Non accenderete il fuoco in nessuna delle vostre abitazioni il giorno del sabato» (Esodo 35:3). In pratica tutto il lavoro essenziale della settimana doveva essere completato nei sei giorni prima del Sabato.

Ora, se rileggiamo il passaggio di apertura, vediamo che l’uomo stava raccogliendo legna. Anche se non è detto esplicitamente, il motivo più usuale per raccogliere la legna è per farne un fuoco. E il fuoco, specie a quei tempi, serviva a cucinare. Abbiamo appena visto che entrambe queste cose erano proibite di Sabato; anzi, tutti dovevano avere cibo pronto per il Sabato dal giorno precedente.

Sembra proprio che quell’uomo (o la sua famiglia) non avesse terminato il proprio lavoro il sesto giorno. Questo l’aveva costretto a lavorare durante il giorno di riposo.

Dal Vecchio Al Nuovo

Tutto ciò che è fisico ed esterno nel vecchio testamento, diventa spirituale ed interno nel nuovo. Per esempio, nel patto nazionale con Israele il Signore aveva la propria legge fisicamente scritta su delle tavole (Esodo 31:18) che erano conservate nell’arca dell’alleanza (Esodo 25:16), a sua volta posizionata al di là del velo nel tempio, nel luogo santissimo (2 Cronache 5:7). Nel nuovo patto con la Chiesa la legge del Signore è scritta sui cuori e sulle menti di ogni credente nato di nuovo (Ebrei 10:16) e noi stessi siamo parte del tempio vivente del Signore (1 Corinzi 6:19), che è la Chiesa, il corpo di Cristo (1 Corinzi 12:27).

Allo stesso modo, la legge del Sabato insegna qualcosa alla Chiesa nel reame spirituale. È curioso notare che di tutti comandamenti, il quarto, quello del sabato, non è mai ripetuto nel nuovo testamento e lo vediamo menzionato solo quando il Signore Gesù, in apparenti violazioni del comandamento, fa opere buone e richiama i farisei e i dottori della legge per aver imposto leggi fatte dall’uomo il giorno del Sabato, vanificando così il suo vero scopo. «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato» (Marco 2:27), dice Gesù, confermando che non è un giorno di prigionia fatto per porre fardelli impossibili sulle persone, ma piuttosto è un giorno fatto per godersi i frutti del lavoro compiuto dei precedenti sei giorni. Un giorno di libertà.

Nuova creatura in Cristo

Non tutti realizzano che nel nuovo testamento abbiamo un parallelo spirituale della creazione e del riposo sabbatico che ne consegue. Si tratta della nuova creazione del credente nato di nuovo. La scrittura dice

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, tutte le cose sono diventate nuove. (2 Corinzi 5:17)

La parola greca per creatura significa proprio creazione, sia l’atto che il prodotto.3 Chiunque è nato di nuovo (Giovanni 1:12-13; 3:3) è stato letteralmente ricreato agli occhi del Signore, mediante la rigenerazione dello Spirito Santo (Tito 3:5). Ed è una cosa che avviene al momento in cui uno crede (Efesini 1:13); da notare, infatti, che i verbi nel passaggio sopra sono tutti al passato. La nuova creazione è compiuta.

Ma chi ha compiuto questo lavoro di creazione?

Quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: «È compiuto!» E chinato il capo rese lo spirito. (Giovanni 19:30)

L’opera di salvezza è stata compiuta dal Signore Gesù sulla croce. Dopo aver offerto questo sacrificio una volta e per sempre, Egli si è seduto (Ebrei 10:12); è entrato nel riposo.

A noi cosa resta, dunque?

L’unica opera che Dio richiede all’uomo è credere in colui che Egli ha mandato (Giovanni 6:28-29). Fatto questo

Rimane dunque un riposo sabatico per il popolo di Dio; infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle proprie opere, come Dio si riposò dalle sue. (Ebrei 4:9-10)

Vedete, ora, il parallelo? Così come Dio si riposò dal lavoro di Creazione, così noi, dopo aver creduto in Gesù e ricevuto l’opera di salvezza che Egli ha compiuto per noi, non abbiamo altro da fare che entrare nel riposo sabbatico e cessare le nostre opere.

E quanto dura questo sabato? Per sempre; così come simboleggiava il settimo giorno di creazione senza «e fu sera e fu mattina».

Infatti con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati. (Ebrei 10:14)4

Chi vìola il sabato muore

Gesù ha compiuto tutto, per questo non resta che il riposo sabbatico. Il significato è chiaro: qualsiasi opera fatta a scopo di salvezza, già insufficiente per sua natura (Romani 3:20), va terminata.

Se per qualsiasi motivo una persona fa affidamento sulle proprie opere per essere sicura della propria salvezza, tale persona sta violando il riposo sabbatico.

Per quanto io possa immaginare situazioni5 che possono fare agire il vero credente in maniera inusuale, c’è il serio rischio che chiunque faccia affidamento sulle proprie opere per la sicurezza della propria salvezza non sia mai veramente nato di nuovo.

Ed è in questo senso che chi viola il sabato muore. Così come l’Israelita che raccoglieva la legna di sabato non aveva compiuto il proprio lavoro nei sei giorni precedenti, così l’uomo che viola il sabato spirituale non ha compiuto, nel corso della sua vita, l’unica opera necessaria alla sua salvezza (Giovanni 6:28-29): non ha realmente creduto (ovvero, riposto fiducia nel sacrificio di Gesù), quindi non è nato di nuovo. E senza l’opera compiuta di Cristo per la salvezza, tutto ciò che resta all’uomo è una eterna opera incompiuta che lo costringe a violare quotidianamente il riposo sabbatico.

E siccome nascere di nuovo, ovvero credere nel nome di Gesù, è l’unica condizione per «vedere il regno di Dio» (Giovanni 3:3), queste persone ne resteranno fuori; e «moriranno», perché hanno violato il Sabato.

Ammonimento ai fratelli

Questo è un ammonimento anche per coloro che nella Chiesa di Cristo insegnano che i Cristiani nati di nuovo possono ancora perdere la propria salvezza. E per affermare questo, fanno affidamento su un’obbedienza esterna a Dio che, a detta loro, se non perpetrata, porterebbe alla perdita della salvezza. Purtroppo per loro, l’unico modo per raggiungere quell’obbedienza sarebbe rispettare nella sua interezza quella Legge che sappiamo inarrivabile per noi. Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. (Giacomo 2:10). Nessuno è giustificato tramite le opere della legge (Romani 3:20). Difatti, non potrei dirlo meglio di come Paolo lo disse ai Galati:

Questo soltanto desidero sapere da voi: avete ricevuto lo Spirito per mezzo delle opere della legge o mediante la predicazione della fede? Siete così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? (Galati 3:2-3)

Predicare che un credente nell’era della Chiesa possa perdere la propria salvezza significa predicare che la vita eterna per mezzo del sacrificio dell’Agnello di Dio è soggetta alle opere del credente e non è invece un dono gratuito ricevuto unicamente per fede (Efesini 2:8-10). Significa predicare che la fede nell’opera completa di Cristo è insufficiente. Significa restare senza via di salvezza (Ebrei 10:26).


  1. Sia la parola ebraica che quella greca per “santo” significano “messo da parte, separato”. 
  2. Il verbo ebraico tradotto “si riposò” significa letteralmente “cessare”. 
  3. Ecco perché è reso come creatura nella Nuova Riveduta. 
  4. Questo è uno dei passaggi chiave che mostra la differenza netta tra salvezza e santificazione. Il credente nato di nuovo è reso perfetto per sempre attraverso la fede, ma viene santificato in questa vita. Come detto nella prima nota, santificare non vuol dire altro che “mettere da parte”, “separare”. I credenti vengono santificati per la gloria di Dio e per il loro bene. 
  5. Ad esempio, momentanea insicurezza, o, ancora peggio, dottrine incorrette assorbite intellettualmente dopo che una persona è genuinamente nata di nuovo e mai messe in discussione o verificate come facevano i Giudei di Berea (Atti 17:11).