L’8 dicembre il calendario segna Immacolata concezione, il nome di una dottrina non biblica della Chiesa Cattolica Romana.

Di cosa si tratta?

L’immacolata concezione è la dottrina cattolica secondo cui a Maria è stata usata speciale grazia da Dio, che le avrebbe concesso di nascere senza la natura di peccato che noi tutti ereditiamo da Adamo (Ro 3:23; 5:12). Secondo la tradizione cattolica, questo intervento sarebbe stato necessario affinché Gesù incarnato fosse potuto venire nel mondo senza natura di peccato per vivere quella vita perfetta e pura che ha vissuto, e che ha poi arreso volontariamente come sacrificio propiziatorio per l’umanità intera (1 Gv 2:1-2).

Problemi

Tuttavia, questa dottrina è fallace per diversi motivi. Innanzitutto, la Bibbia non l’afferma, e questo dovrebbe essere più che sufficiente a scartarla.

Inoltre, se fosse vero ciò che la chiesa romana crede, allora sarebbe necessario iterare il ragionamento indefinitamente, di modo che anche la madre di Maria, e la nonna, e la bisnonna etc. siano state allo stesso modo concepite. È chiaramente assurdo.

Altro problema è che Maria stessa ammette di essere peccatrice così come tutto il resto dell’umanità. Nel Magnificat, Maria dice: «L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore,» (Lc 1:46). Biblicamente, sono i peccatori ad aver bisogno di un salvatore. Del resto, la Bibbia dice che tutta l’umanità ha peccato (Eccl 7:20; Ro 3:23); l’unica eccezione è il Salvatore, cento per cento uomo, ma cento per cento Dio (Gv 1:1).

L’assenza di peccato in Gesù

Molti spiegano l’assenza di peccato in Gesù considerando che Egli, nella Sua natura divina, non può essere contaminato dal peccato. La cosa, sia chiaro, non fa una grinza: è ovvio che Dio incarnato poteva essere solo senza peccato. Sarebbe difficile concluderla in altro modo.

Ma la grandezza di Dio sta nel fatto che Egli non può fare a meno di essere consistente con le Scritture e le Sue leggi.

La Bibbia ci dice infatti come il peccato si tramanda di generazione in generazione:

Adamo visse centotrent’anni, generò un figlio a sua somiglianza, a sua immagine, e lo chiamò Set; (Genesi 5:3)

Così come Adamo era stato creato a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1:26), i figli di Adamo sono detti a immagine e somiglianza del padre. Questo è l’unico punto in cui la Bibbia ripete la formula “a sua immagine e somiglianza”. È chiaro che sta specificando che d’ora in avanti gli esseri umani, attraverso i padri, erediteranno la “copia guastata” dell’immagine di Dio che Adamo porta a causa della Caduta (Gn 3), anziché l’immagine perfetta di Dio secondo la quale Adamo era stato creato. E questo è consistente con quanto leggiamo nelle lettere di Paolo

Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato… (Romani 5:12)

Tornando, dunque, alla nostra questione originale, è facile capire che è la mancanza di padre umano che determina l’assenza di peccato originale nel corpo naturale di Gesù. Egli ha ereditato dalla madre la natura umana della quale necessitava per assumere il suo ruolo di Salvatore; ma, pur risiedendo in corpo di carne, quel corpo non aveva peccato, poiché quest’ultimo viene trasmesso da padre (umano) in figlio.

Conclusione

La dottrina cattolica dell’immacolata concezione è assolutamente non necessaria, e ancora di più, offensiva, dal momento che contraddice le Scritture. Nel migliore dei casi, tale dottrina è nata per cattiva interpretazione delle Scritture; ma è chiaro che c’è di più: la chiesa romana cattolica possiede un certo numero di dottrine non bibliche che tendono a elevare Maria a uno status che non le appartiene e che lei stessa, da donna timorata di Dio, avrebbe rigettato senza pensarci un attimo.