Per Grazia

È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte IV

In quest’ultima parte useremo la dichiarazione finale del fratello come spunto per un’analisi del vangelo.

Dichiarazione

La base comune come “la sola grazia mediante la fede”, “la trinità” e “l’assoluta autorità delle Scritture” fa entrare il dispensazionalismo nella chiesa di Cristo, [e sono quindi] miei fratelli.‬‬‬‬

Problemi

Uno: ciò che fa entrare qualcuno nella Chiesa di Cristo è un vangelo corretto e biblico. Il resto delle dottrine va messo da parte, anzi sottomesso al Vangelo. Gli errori dottrinali possono essere corretti, mentre un vangelo scorretto produce un falso convertito il quale non trarrà alcun beneficio dalle restanti dottrine.

Due: almeno sulla carta, il vangelo nella soteriologia riformata è, nel migliore dei casi, problematico. Innanzitutto, l’ordo salutis riformato è invertito rispetto a quello biblico. E poi c’è il rapporto tra la fede e le opere che tecnicamente non è cambiato molto rispetto a quello della chiesa romana. È su questi due punti che ci concentreremo.

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte III

Nella terza parte di questa serie risponderemo alla fallace obiezione di mancanza di storia dietro il dispensazionalismo e il rapimento pre-tribolazione.

Caratteristiche invise ai Riformati

Tra le caratteristiche del sistema dispensazionalista classico più invise ai Riformati e altri non-dispensazionalisti troviamo:​*​

  1. Premillenialismo (specie dispensazionalista)
  2. Israele e Chiesa come due entità separate​†​
  3. Centralità di Israele nel secondo avvento
  4. Centralità di Israele nel millennio
  5. Rapimento pre-tribolazione
  6. Rigetto della priorità ermeneutica del NT sul VT
  7. Rigetto di allegorizzazione arbitraria

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte II

Nella seconda parte di questa serie parleremo principalmente della questione delle sette economie (o dispensazioni) e toccheremo brevemente la questione del cessazionismo dei doni spirituali.

Dispensazioni

Nonostante la nostra aperta posizione teologica, se c’è qualcosa alla quale diamo poca enfasi, paradossalmente, sono proprio le dispensazioni (o economie). Ciò che costituisce il fondamento del nostro sistema teologico è dare priorità all’ermeneutica storico-grammaticale. Tale metodo è stato riassunto in quella che è diventata famosa come la Regola d’Oro dell’Interpretazione:

Quando il significato ovvio della Scrittura ha senso, non cercate altro significato; pertanto, interpretate ogni parola in base al suo primario, ordinario, usuale significato letterale, a meno che i fatti del contesto immediato, studiati alla luce di passaggi correlati e di verità assiomatiche e fondamentali, indichi chiaramente di fare altrimenti.​[1]​

David L. Cooper

Il dispensazionalismo è incentrato sull’utilizzo quasi dogmatico di questa ermeneutica ed è per questo che chiunque aderisce con lo stesso livello di dogmatismo a tale principio ermeneutico non può dire con coscienza di non essere dispensazionalista.​*​

Chiamale, se vuoi, obiezioni – Parte I

Un caro fratello che ci segue e che si definisce (parole sue) “riformato fino al midollo osseo”, ha recentemente lasciato le sue obiezioni sotto un post Facebook là dove un altro fratello condivideva una nostra testimonianza scritta originariamente per una rubrica americana.

Il commento del fratello riformato si articola in una dichiarazione di apertura, delle obiezioni, delle conclusioni, e una dichiarazione di chiusura.

La dichiarazione di apertura è che lui nasce dispensazionalista, per poi diventare Riformato dopo cinque anni di studi approfonditi.

Le sue obiezioni sono:

  1. Il dispensazionalismo ha solo due secoli di storia
  2. Il dispensazionalismo erra nella sua divisioni della storia biblica in sette economie
  3. Il dispensazionalismo è cessazionista (rigetta i doni spirituali)
  4. Il rapimento pretribolazionista non ha riscontro storico

Da questi punti, il fratello vede solo due possibili conclusioni:

  1. O i dispensazionalisti non hanno mai capito nulla
  2. Oppure c’è qualcosa che non va nelle loro conclusioni

C’è poi l’affermazione finale:

La base comune come “la sola grazia mediante la fede”, “la trinità” e “l’assoluta autorità delle Scritture” fa entrare il dispensazionalismo nella chiesa di Cristo, [e sono quindi] miei fratelli.‬‬‬‬

Quando essere concisi è impossibile

In uno spazio molto breve il fratello fa tante affermazioni pesanti e senza mai corroborarle, nonostante l’onere della prova ricada chiaramente su di lui. Del resto, è un commento su Facebook, non ce lo si aspetta nemmeno.

Tuttavia, le affermazioni arbitrarie sono infruttuose, e lasciano il tempo che trovano. Quando mi son messo a scrivere per rispondere è diventato subito chiaro che non avrei potuto rispondere fruttuosamente ai suoi punti in maniera concisa. Si sarebbe ridotto a un botta e risposta di affermazioni non comprovate. Assolutamente inutile.

È stato lì che ho deciso di sfruttare l’occasione per far diventare la bozza che avevo buttato giù, una serie di articoli qui sul nostro sito, che prendendo spunto dalle sue obiezioni cercheranno di far chiarezza su obiezioni che arrivano comunemente dal campo riformato, nello spirito del seguente proverbio

Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro.

Proverbi 27:17

Rapimento della Chiesa: fiction o realtà?

L’argomento è certamente scottante. Molti hanno un’opinione preformata riguardo al Rapimento, alcuni preferiscono sperare nel pretribolazionismo ma prepararsi per il post, altri rinunciano allo studio e l’insegnamento della dottrina perché trovano sia una matassa troppo complicata da sbrogliare. Altri ancora non credono affatto ci sia un rapimento.

In questa serie vogliamo studiare a fondo la dottrina del Rapimento della Chiesa e concentrarci sui versi chiave che la presentano, con un’enfasi sull’esegesi del testo (facendo cioè parlare il testo e non leggendo nel testo) mettendo così a nudo le tradizionali scuole di pensiero.

La legge Mosaica e l’igiene

In larga misura, le leggi igieniche che Dio diede a Israele attraverso Mosè preservarono le comunità ebraiche durante il Medioevo dalle varie piaghe che attraversarono il mondo civile. Gli ebrei furono persino perseguitati perché sembravano immuni e furono quindi accusati di mettere questa maledizione sulla popolazione dei Gentili. Ci sono voluti più di 3000 anni di medicina per raggiungere Mosè, anche in qualcosa di così semplice come la necessità di lavarsi le mani. Solo pochi decenni fa la professione medica riconobbe i benefici per la salute preventiva della circoncisione, che Dio diede ad Abraamo circa 4000 anni fa. E solo di recente si è anche scoperto che l’ottavo giorno dopo la nascita (il giorno prescritto nella Bibbia per la circoncisione) il fattore di coagulazione nel sangue di un neonato è al livello più alto in assoluto.

NUGGETS FROM “AN URGENT CALL TO A SERIOUS FAITH” BY DAVE HUNT

A. W. Tozer

La solitudine del Cristiano

La solitudine del cristiano è il risultato del suo cammino con il Signore in un mondo senza Dio, un cammino che molto spesso lo porta lontano dalla compagnia dei buoni cristiani così come da quella del mondo impenitente. L’istinto, che Dio gli da, grida in cerca della compagnia di altri come lui, altri che possano comprendere i suoi desideri, le sue aspirazioni e il suo assorbimento nell’amore di Cristo; e poiché nel suo circolo di amici ce ne sono ben pochi che condividono le sue esperienze interiori, è costretto a camminare da solo. I desideri insoddisfatti dei profeti per la comprensione umana causarono loro di alzare grida nel loro malessere, e anche il nostro Signore soffrì nella stessa maniera.

L’uomo che è passato in presenza divina attraverso un’effettiva esperienza interiore non troverà molti che lo capiscano. Egli farà di certo parte di una sorta di fratellanza sociale mentre nell’attività regolare della chiesa si mischia alle persone religiose, ma la vera fratellanza spirituale sarà difficile da trovare. Non dovrebbe comunque aspettarsi che le cose siano diverse. Dopotutto, egli è uno straniero ed un pellegrino, e il viaggio che intraprende non è con suoi piedi ma nel suo cuore. […] Trova pochi che hanno la premura di parlare di quello che è l’oggetto primario del suo interesse, così rimane spesso silenzioso e preoccupato nel mezzo del frastuono delle chiacchiere da religiosi. Per questo, si guadagna la reputazione di essere noioso o troppo serio, tanto da essere evitato e il divario tra lui e la società si amplifica. È alla ricerca di amici, sui quali possa distinguere l’odore della mirra e dell’aloe e della cassia fuori dei palazzi d’avorio, e trovandone pochi o nessuno, lui, come la Maria del passato, conserva queste cose nel suo cuore. È questa stessa solitudine che lo riporta a Dio. […] La sua inabilità a trovare compagnia umana lo spinge a cercare in Dio ciò che in nessun altro luogo riesce a trovare.   

A.W.Tozer (Man, The dwelling place of God, cap. 39)

Introduzione alla prima lettera di Giovanni

La prima lettera di Giovanni manca di saluto, introduzione personale, e chiusura, quindi il suo stile sembra più quello di un trattato o di un sermone (Thompson, 2011). Tuttavia, mostra pur sempre caratteristiche epistolari, essendo diretta a una congregazione, della quale affronta i problemi.

Vedremo come il consenso accademico affermi che l’occasione per questa epistola risieda in una primordiale forma di gnosticismo (Stott, 1988; Harris, 2003) e come recenti ricerche abbiano invece messo in discussione tale teoria (Griffith 1997; 1998).

Lo scopo dell’epistola sarà valutato confrontando il Test della Vita con il Test della Comunione, e discutendo la presunta natura polemica della lettera.

Come vasi d’argilla nelle sue mani

Vi invitiamo a leggere questo bel libro: è scritto davvero bene, facile da leggere, molto coinvolgente. Vi ritroverete a non voler perdere nemmeno una parola, sarete messi alla prova, il che è sempre buono, ma sarete anche incoraggiati, a cercare Dio con più assiduità e a desiderare di obbedire al Suo volere.

È la storia di una famiglia, con molti conflitti e instabilità sia economica che relazionale. È raccontata da tre fratelli, secondo le loro prospettive e in loro possiamo notare come il risultato del peccato e del caos che esso crea nel mondo abbiano un effetto del tutto diverso e personale su ognuno di loro: l’una (Maria Luisa Cini) scappa via cercando di realizzare il suo sogno d’amore, che ama sognare ad occhi aperti; l’altra (Annalisa Cini) che rimane, nascondendo in sé il tumulto del proprio animo; infine l’ultimo (Gianni Cini) che cade nella dipendenza dalla droga. Tre membri della stessa famiglia, tre modi diversi di reagire. Fino a che un giorno, la luce di Dio penetra nel buio delle loro situazioni e dei loro animi e, in tempi diversi e attraverso percorsi del tutto personali (eppur interconnessi!), porta nelle loro vite salvezza, scopo e pace.

In questo libro troverete la forza guidata da Dio, la pazienza che perdura, decisioni difficili, il miracolo del perdono, una buona dose di ironia e infine, la buona novella della restaurazione: una famiglia trasformata dalle mani del più amabile e talentoso Vasaio che c’é!

Lo potete acquistare qui.

J. C. Ryle sul Millennio e Israele

Per quanto possano essere grandi le difficoltà che circondano molte porzioni di profezia incompiuta, per me due punti sembrano risaltare in modo così chiaro che paiono scritti con un raggio di sole. Uno di questi punti è il secondo personale avvento del nostro Signore Gesù Cristo prima del Millennio. L’altro di questi punti è il futuro raduno letterale della nazione Ebraica e il loro ripristino nella terra promessa. Non dico a nessuno che queste due verità sono essenziali alla salvezza e che non si può essere salvato a meno che le si veda coi miei occhi. Ma dico a chiunque che queste verità mi appaiono distintamente nella sacra Scrittura, e la negazione delle stesse è per me stupefacente e incomprensibile tanto quanto il negare la divinità di Cristo — J. C. Ryle

Tradotto liberamente da: Ryle, J. C. (1867). Coming Events and Present Duties: Being Miscellaneous Sermons on Prophetical Subjects. London: William Hunt.

L’aborto e lo stato di New York

“Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità”

Con queste parole, che sono diventate fondamentali nella storia per definire e legislare i diritti umani, si stendeva la dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’ America. Da sempre difensori, persino a livello mondiale, di tali principi, oggi una parte dell’America, per l’esattezza lo stato di New York, ha deliberato legale la rinnegazione del diritto inalienabile alla vita, sancito da quel documento che gli americani amano festeggiare il 4 Luglio, giorno dell’Indipendenza. Da qualche giorno infatti, è divenuto legale l’aborto (o dovremmo forse dire l’assassinio), di essere umani nel grembo materno fino al termine della gravidanza, fino cioè ai 9 mesi (prima il termine legale era fino alle 24 settimane).

Provvidenza divina?

Recentemente ci siamo trovati ad affrontare una controversia nata da un articolo sulla dottrina della provvidenza divina, pubblicato su un sito aderente, in larga parte, alla teologia riformata (Calvinismo). Il disaccordo è nato dal fatto che colui che ce lo ha riportato, seppur dichiarandosi ferventemente non calvinista, non aveva riconosciuto che tale articolo aveva proprio quell’impronta.

Vogliamo qui evidenziare, passaggio per passaggio, gli elementi che si rifanno a tale dottrina, così che il lettore possa conoscerli e riconoscerli in futuro, ed evidenziare il perché, alla luce della Parola, essi siano da ritenersi non biblici.

Page 5 of 12

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén