Benvenuti alla nostra nuova serie di studi incentrata sulla Lettera agli Efesini. Inizieremo dai primi dieci versi del primo capitolo.
Introduzione
Per iniziare, diamo un breve sguardo alla lettera nel suo insieme: l’apostolo Paolo ci parla, in questa epistola, del piano salvifico di Dio, delle grandi benedizioni di cui godono coloro la cui posizione è in Cristo (ovvero, coloro che sono salvi), del mistero dei non ebrei inclusi nel piano di Dio, dell’abbattimento delle barriere culturali, sociali e di ogni tipo all’interno della Chiesa di Cristo, etc. È una lettera breve, ma ricca di insegnamenti e spiegazioni.
I manoscritti più vecchi, uniti alle prove testuali interne, ci dicono che Paolo ha probabilmente scritto questa lettera come missiva generale da far circolare nell’area dell’Asia Minore, di cui Efeso era il maggior centro dell’epoca. La dicitura “che sono in Efeso” venne probabilmente aggiunta successivamente per dare un marchio distintivo alla lettera usando la città più emblematica dell’area.
Ciò detto, nonostante qualche disperato tentativo della critica moderna, non vi è praticamente alcun dubbio che l’apostolo Paolo sia l’autore di questa lettera, e che i destinatari fossero i santi dell’Asia Minore.
Una nota curiosa di questa lettera è che, nell’originale, dal verso tre al verso quattordici, Paolo impiega una sola lunga frase senza pause, passando dalla lode a Dio per le benedizioni riversate sui santi in Cristo, all’introduzione dei temi principali della lettera.
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