Ci è arrivata una domanda:
Nell’antico testamento si parla di guerre per la conquista della terra promessa. Come si concilia un Dio buono con un Dio che guida il suo popolo ad uccidere per la conquista della terra?
La domanda è piuttosto comune. Però, vedi, il quesito presume una contraddizione tra la bontà di Dio e il suo giudizio, ma in realtà la giustizia divina è un’espressione del suo amore. Un Dio che ignora il male non sarebbe buono, ma indifferente. Le guerre in Canaan non erano atti di aggressione immotivata, ma un giudizio su popoli che per secoli avevano praticato idolatria, sacrifici umani e corruzione morale (Genesi 15:16, Deuteronomio 9:4-5). Dio aveva atteso con pazienza, ma alla fine la giustizia ha dovuto intervenire.
Tuttavia, il giudizio di Dio non è cieco né arbitrario. Anche nel contesto della conquista, la misericordia era sempre possibile: i Gabaoniti furono risparmiati perché si arresero (Giosuè 9) e Rahab fu salvata per la sua fede (Ebrei 11:31). Questo mostra che Dio non desidera la distruzione del peccatore, ma la sua redenzione.
Oggi siamo nell’epoca della Grazia, in cui Dio ha esteso la sua misericordia senza condizioni, offrendo la salvezza a chiunque creda in Cristo (2 Corinzi 6:2). Ma questa epoca non durerà per sempre. Gesù tornerà per giudicare il mondo (Atti 17:31), ristabilendo definitivamente la giustizia. Perciò, il vero problema non è che Dio abbia esercitato il giudizio nel passato, ma che molti oggi rifiutano la sua misericordia nel presente.