Bart Ehrman è un rinomato studioso di Nuovo Testamento e critico testuale delle origini del Cristianesimo. Il dott. Ehrman è tuttavia un non credente; è stato ed è sia uno dei maggiori nemici della Cristianità in campo accademico, sia una benedizione, perché le sue critiche e le sue opposizioni non hanno fatto altro che incrementare le ricerche nel campo della critica testuale, ma non solo, così da produrre confutazioni solide. Tutto col risultato che l’affidabilità della Parola di Dio ne esce ogni volta riconfermata e rinforzata.
Sebbene un Gesù prettamente “storico” non è sufficiente alla salvezza di alcuno, la seguente citazione, specie perché proveniente da un personaggio come il dott. Ehrman, è dunque risposta più che sufficiente per coloro che ancora vivono nel mondo della favole e credono che il personaggio storico del mondo antico più certo in assoluto non sia nemmeno mai esistito!
Inoltre, quando si afferma che Gesù sia stato semplicemente inventato lo si fa senza alcun fondamento. I cosiddetti “paralleli” tra Gesù e gli “dei salvatori” pagani sono frutto della moderna immaginazione nel più dei casi: non esiste alcun’altra narrativa storica che racconta di qualcuno nato da una madre vergine, che sia morto come propiziazione per i peccati e che sia risorto dai morti (nonostante ciò che i sensazionalisti ripetono ad nauseam nelle loro versioni propagandistiche) — Bart Ehrman, Did Jesus Exist?, Harper Collins, 2012
Origine delle “razze”
By Squadra Editoriale
On 31 Dicembre 2015
In Commentari
Questo è il verso conclusivo del decimo capitolo della Genesi, conosciuto come La tavola delle nazioni. Ci dice che tutte le nazioni del mondo si sono formate dai discendenti di Noè. La base di questa divisione a livello mondiale era la loro dispersione a Babele (Genesi 11:9), «ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni» (Genesi 10:5; vedi anche Genesi 10:20,31). Per evitare che qualcuno pensi che questo elenco di nazioni sia semplicemente folklore, ci basta ricordare che William F. Albright, probabilmente il più grande archeologo del XX secolo, lo ha definito «un documento sorprendentemente accurato». Molti etnologi parlano ancora di lingue e popoli iafetici, camitici e semitici.1
Ma per quanto riguarda l’origine delle “razze”? Cercare nella Bibbia è invano, perché né la parola né il concetto di “razza” compare nella Bibbia! Non esiste alcuna razza, tranne la razza umana! Il colore della pelle e altre caratteristiche presunte razziali sono semplici ricombinazioni di fattori genetici innati, originariamente creati in Adamo ed Eva per permettere lo sviluppo di diverse caratteristiche familiari nella razza umana, alla quale fu comandato di moltiplicarsi e riempire la terra (Genesi 1:28; 9:1).
“Razza” è rigorosamente un concetto evolutivo utilizzato da Darwin, Huxley, Haeckel, e gli altri evoluzionisti del XIX secolo per razionalizzare il loro razzismo. Ma da principio non fu così! «Dio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso; […] ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra» (Atti 17:24,26).
Liberalmente tradotto e adattato da Origin of the races by Henry M. Morris III.