Era da un po’ che volevo iniziare una serie di articoli di apologetica contro falsi credi, specialmente quelli più popolari come Islam, Testimoni di Geova, Mormonismo e New Age. Ho deciso di iniziare dall’Islam, con questo breve ma efficace ragionamento contro la veridicità del Corano. La tesi è come segue:
se si ipotizza che il Corano è vero, allora è possibile dimostrare che il Corano è falso.1
Dimostrare questa tesi porta a un assurdo logico2 ed espone, dunque, la falsità dell’Islam.
Il Corano e la Bibbia
Il Corano afferma che la Bibbia (“Scritture Ebraiche”, ossia Vecchio Testamento, più “Scritture Cristiane”, ovvero Nuovo Testamento) è la parola rivelata di Allah. Vedi Corano 3:84; 3:187; 4:136; 5:44; 6:114; 7:157; 10:37; 29:46, etc. Il Corano afferma anche che le parole di Allah non possono essere cambiate (6:34; 6:155).
Queste due affermazioni implicano che il Corano insegna che la Bibbia è vera e non può essere corrotta, e questo ha devastanti conseguenze per l’Islam.
Se il Corano è vero, allora la Bibbia è vera e il Corano è falso.
Abbiamo visto come il Corano affermi l’ispirazione divina della Bibbia e l’incorruttibilità delle parole di Allah. Di suo, la Bibbia insegna che qualsiasi rivelazione che non è consistente con le rivelazioni precedenti non è da Dio e va considerata falsa (Deuteronomio 13:1-5; 18:15-22), e che solo il vero Dio è capace di rivelare le cose future senza mai errare (Isaia 44:6-7).
Il Corano è in contraddizione con la Bibbia su svariati punti,3 il più importante dei quali è il Vangelo.
La Buona Novella è che Cristo è morto crocifisso per pagare i nostri peccati ed è risorto per giustificare coloro che credono in Lui come Redentore (Romani 4:25). E sappiamo anche che non v’è altro modo per il perdono dei peccati e per arrivare dunque a Dio (Atti 4:12; Giovanni 14:6).
Il Corano, tuttavia, nega la morte di Gesù e dichiara che Allah ha ingannato i testimoni (4:157-158).4 Altra contraddizione è la promessa biblica in Isaia di un intercessore e redentore (Isaia 53:11-12), che troviamo compiuta in Gesù (Marco 10:45; Ebrei 7:25); mentre il Corano nega ogni possibilità di riscatto per intercessione (2:48; 2:123). Il Corano infine nega che Gesù sia Figlio di Dio (9:30; 112:2-3) o divino in alcun modo (3:59), mentre la Bibbia ci dice che Gesù è eterno (Ebrei 13:8), Figlio di Dio (Giovanni 1:14) e Dio stesso (Giovanni 1:1; 2 Pietro 1:1).
La logica che ne segue è semplice e devastante: se il Corano è vero, allora la Bibbia è vera; ma se la Bibbia è vera, allora il Corano è falso, poiché non è logicamente consistente con la teologia precedentemente rivelata in quelle che il Corano stesso chiama rivelazioni di Allah.
Pertanto, se il Corano è vero, il Corano è falso, il che è un assurdo logico, dimostrando così la falsità del Corano.
Corollario: se la Bibbia è falsa, il Corano è falso
L’unica altra alternativa per i Musulmani è che la Bibbia sia corrotta come credono, e quindi non sia la parola di Dio come crediamo noi Cristiani. In tal caso, però, anche il Corano sarebbe falso, perché il Corano afferma che la Bibbia è la parola di Dio.
“Molte contraddizioni”
Il Corano stesso dichiara che se si riuscissero a trovare molte contraddizioni nel Corano, si dimostrerebbe che il Corano non proviene da Dio (4:82). In realtà questa proposizione logica è fallace di per sé, poiché presume che qualsiasi testo privo di contraddizioni sia divinamente ispirato, il che è banalmente falso. Tuttavia, in questa sede non intendo elencare la miriade di contraddizioni facilmente identificabili nel Corano, ma sottolineare che la dimostrazione della nostra tesi invalida logicamente l’intero Corano, che è dimostrato essere intrinsecamente contraddittorio. Inoltre, siccome il Corano contraddice ripetutamente la Bibbia, ma ammette allo stesso tempo che la Bibbia è rivelazione di Allah, allora anche volendo usare il criterio delle “molte contraddizioni”, il Corano fallirebbe il test.
Conclusione
In poche parole, non c’è scampo per il Corano, e quindi per l’Islam. L’unica parola di Dio è contenuta nei sessantasei libri della Bibbia. Per quanto l’unità teologica e la mancanza di contraddizioni nella Bibbia sia una caratteristica sbalorditiva quando si pensa che i sessantasei libri sono stati scritti da più di quaranta autori diversi, in tre continenti diversi, usando tre lingue diverse, nello spazio di millecinquecento anni circa; e per quanto ci siano altre prove notevoli dell’ispirazione divina dei testi biblici, il test che il Signore ha scelto per identificare la divinità delle rivelazioni risiede nell’uso della profezia.
Infatti, il nostro Dio sfida chiunque altri che vuole dichiararsi Dio a fare ciò che Egli solo può fare: raccontare il passato con precisione, predire il futuro con altrettanta precisione (Isaia 44:6-7), il tutto senza mai commettere un solo errore (Deuteronomio 18:21-22). La Sacra Bibbia è l’unico libro che passa questo test.
Sebbene siano passati oltre duemila anni dalla prima venuta di Cristo, e tre secoli dalla nascita della esegesi razionalista e della critica testuale, il mondo cerca ancora di provare che la Bibbia sia errante o contraddittoria. Tuttavia, più passa il tempo, più le cose si fanno dure per i critici, poiché tutte le branche di studio fanno continui passi avanti che non fanno altro che invalidare le critiche e confermare la Parola di Dio.5
La rivelazione biblica è ispirata da Dio e contiene tutto ciò che l’essere umano ha bisogno di sapere riguardo il suo Creatore e il suo Redentore. (2 Timoteo 3:15-17)
Gesù ha pagato per i nostri peccati; cercate Dio e lo troverete (Luca 11:9; Geremia 29:13). C’è troppo in ballo; chiunque dica “preferisco vivere nel dubbio” non sta facendo una scelta razionale.
- Dovrebbe essere chiaro, ma per meticolosità voglio sottolineare che in questo contesto, “vero” equivale a dire che “è da Dio”, mentre falso equivale a “non è da Dio”. ↩
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Logica e Dio: Siccome è la prima volta che scrivo un articolo del genere, una breve nota sull’uso della logica in apologetica è dovuta. Non andrò in dettaglio (magari la prossima volta). La logica può essere usata per invalidare un credo, o in termini più ampi, una weltanschauung, termine filosofico che sta per “concezione del mondo”. O worldview, come si usa dire in inglese. Il principio è che se una weltanschauung non è logicamente consistente, ovvero porta a contraddizioni logiche, allora essa è falsa. La logica del pensiero si basa su tre leggi fondamentali, che informalmente possono essere definite come segue: identità, ovvero ogni proposizione è uguale a sé stessa; non contraddizione, ovvero una proposizione è il suo opposto non possono essere entrambe vere; terzo escluso, date due proposizioni, l’una l’opposto dell’altra, non esiste una terza possibilità logica.
Tutti gli essere umani le usano a prescindere. È provato che tali leggi sono trascendenti, ovvero esistono e sussistono immaterialmente, e quindi non dipendono da noi che le usiamo, né sono una nostra invenzione, ma piuttosto parte integrante della realtà in cui viviamo. Siccome sono immateriali e trascendenti, c’è un solo modo per giustificarne l’esistenza, e cioè che siano emanazione della mente razionale di Dio. Non un dio qualsiasi, ma il Creatore della Bibbia, che è l’unico che proclama e dimostra abbondantemente di essere razionale, e difatti la vera sorgente della razionalità. ↩ - Oltre a contenere svariate false profezie. ↩
- Il che implica anche un’amoralità del dio Islamico, che è un ovvio problema. Ma ne parleremo in uno studio futuro. ↩
- E il mio recente tour al British Museum con Jay Smith non ha fatto altro che aggiungere altre chicche provenienti dall’archeologia; tra i tanti, artefatti che fugano ogni dubbio sul libro di Daniele, il libro profetico più temuto dai critici, essendo stato descritto come «storia scritta in anticipo» per la precisione e il dettaglio delle profezie. ↩