Tra le minacce più grandi a un ministero fiorente e fruttuoso vi sono la gelosia e l’orgoglio. Questi peccati non colpiscono solo gli individui; indeboliscono la chiesa, causando divisione, conflitti e stagnazione spirituale.
L’orgoglio precede la rovina e lo spirito altero precede la caduta (Pr 16:18)
Un cuore in pace dà vita al corpo, ma l’invidia fa marcire le ossa (Pr 14:30)
Tuttavia, il progetto di Dio per la Chiesa è un progetto di armonia, servizio reciproco e crescita.
In tutta la Scrittura, vediamo come la gelosia e l’orgoglio abbiano causato distruzione nei ministeri e nella leadership. Tuttavia, vediamo anche come l’umiltà, la cooperazione, l’apprendimento umile e l’incoraggiamento reciproco consentano alla chiesa di prosperare.
… Istruisci i saggi e diventeranno ancora più saggi; istruisci i giusti e accresceranno la loro dottrina. (Pr 9:8-9)
In questo articolo esploreremo i principi biblici fondamentali che ci insegnano a evitare orgoglio e gelosia nel ministero e come costruire una chiesa unita e incentrata su Cristo.
La radice del problema
Il ministero non è una competizione (1 Cor 3:1-9). Paolo rimproverò la chiesa di Corinto per le sue divisioni. Alcuni rivendicarono fedeltà a Paolo, altri ad Apollo e altri a Cefa. La risposta di Paolo fu chiara:
«Così né chi pianta né chi annaffia è qualche cosa, ma solo Dio, che fa crescere» (1 Cor. 3:7).
Il ministero non riguarda il successo personale; riguarda l’opera di Dio attraverso i Suoi servitori. Quando iniziamo a confrontarci e a cercare uno status, dimentichiamo che siamo tutti collaboratori nel campo di Dio.
La Chiesa è un corpo con molte membra (1 Cor 12:12-26). Ogni membro ha una funzione, e nessuno dovrebbe dire: “Non ho bisogno di te”.
“Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe il senso dell’udito?” (1 Cor. 12:17)
Alcuni sono chiamati a predicare, altri a servire e altri a guidare silenziosamente, ma tutti sono essenziali. Orgoglio e gelosia sorgono quando non riusciamo ad apprezzare la nostra chiamata e ci risentiamo dei ruoli degli altri.
Tuttavia, anche quando più persone all’interno della stessa comunità locale sono chiamate allo stesso ministero o hanno lo stesso dono, dobbiamo renderci conto che il ministero non è mai uno sforzo individuale.
Quando Eldad e Medad iniziarono a profetizzare, Giosuè voleva che Mosè li fermasse. Ma Mosè rispose:
“Sei tu geloso per me? Oh, se tutti i figli del Signore fossero profeti e il Signore ponesse su di loro il suo Spirito!” (Num. 11:29)
Avvertimenti biblici contro l’orgoglio e la gelosia
La ribellione di Korah (Numeri 16:1-35)
Korah e i suoi seguaci erano gelosi di Mosè e Aaronne, e si chiedevano perché avrebbero dovuto avere la leadership. La loro ribellione li portò alla distruzione quando la terra li inghiottì (Num 16:32).
Saul e Davide (1 Samuele 18:6-9)
Dopo la vittoria di Davide su Golia, la gente lo lodò più di Saul. Invece di gioire, Saul divenne invidioso e cercò di uccidere Davide. La sua gelosia lo consumò e lo portò alla rovina.
Diotrefe, che amava essere il primo (3 Giovanni 9-10)
Giovanni mette in guardia da Diotrefe, un leader che cercava la preminenza e si rifiutava di accogliere gli altri. Il suo orgoglio lo isolò e danneggiò la chiesa.
“Ho scritto alla chiesa, ma Diotrefe, che ama essere il primo, non ci accoglie. Quindi quando verrò, richiamerò l’attenzione su ciò che sta facendo, diffondendo assurdità maligne su di noi. Non soddisfatto di ciò, si rifiuta persino di accogliere altri credenti. Inoltre ferma coloro che vogliono farlo e li caccia fuori dalla chiesa.”
La chiamata all’umiltà e all’unità nel ministero
Paolo insegna:
“Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma con umiltà stimate gli altri più di voi stessi.” (Fil 2:3)
Gesù si è umiliato per servire e noi siamo chiamati a fare lo stesso.
Quando i discepoli di Giovanni si preoccuparono che Gesù stesse guadagnando più seguaci, Giovanni rispose:
“Egli deve crescere e io invece diminuire” (Giovanni 3:30).
Un ministro maturo celebra la crescita altrui, sapendo che l’opera di Dio è più grande di ogni singola persona.
Alcuni predicarono persino Cristo per invidia e rivalità. La risposta di Paolo?
“Ma che importa? Ciò che importa è che in ogni modo, per falsità o per verità, Cristo sia predicato” (Fil. 1:18).
A Paolo interessava che il Vangelo venisse predicato, non il riconoscimento personale.
Come superare la gelosia e l’orgoglio nel ministero
- Riconosci la tua vocazione (Romani 12:3-8): identifica i tuoi doni e svolgi fedelmente il tuo ruolo.
- Celebrate il successo degli altri (1 Tessalonicesi 5:11): Invece di invidiare, incoraggiate coloro che Dio sta usando.
- Servire con cuore puro (1 Pietro 5:1-6): pascere il popolo di Dio volentieri e umilmente, non per guadagno personale.
- Evita paragoni insalubri (2 Corinzi 10:12): Non misurare il tuo ministero in base agli altri, ma in base allo standard di Dio.
- Confida nei tempi di Dio (Galati 6:9): se servi fedelmente, Dio ti esalterà a suo tempo.
Una chiesa prospera nell’armonia
Una chiesa piena di gelosia e orgoglio è come un corpo che lotta contro se stesso. Ma una chiesa che funziona in umiltà e unità è una potente testimonianza per il mondo. Rifiutiamo la tentazione di paragonarci agli altri. Invece, lavoriamo insieme, celebriamo i doni reciproci e glorifichiamo Dio come un solo corpo.
Come ci ricorda Paolo:
«Chi si vanta, si vanti nel Signore» (2 Corinzi 10:17).
Quando Cristo è al centro della nostra attenzione, i nostri ministeri diventeranno testimonianze di amore, unità e umiltà nel Suo nome.