Alzi la mano chi ha già sentito un calvinista affermare che la nostra fede non ci appartiene. Io di certo sì. Fino alla nausea. La loro argomentazione è di solito questa: il calvinista (che di solito sostiene che la fede salvifica non è un’espressione genuina del peccatore che si rivolge al Salvatore per essere salvato in seguito alla predicazione del vangelo) ci dirà che se rimaniamo dell’idea che la nostra fede è effettivamente nostra, allora la fede diventa un’opera. E poiché la Bibbia insegna che si è salvati per grazia attraverso la fede, indipendentemente dalle opere, la visione non calvinista della fede salvifica è considerata impossibile, perché ciò contraddirebbe l’insegnamento della Bibbia riguardo al ruolo che le buone opere svolgono nella salvezza.
Mese: Gennaio 2024
Agostino lascia un’eredità mista, per usare un eufemismo.
Da un lato, è uno dei più grandi geni di tutti i tempi, al pari di Platone e Aristotele nella sua influenza sullo sviluppo della cultura, della teologia e della politica occidentale. Non si può comprendere la civiltà occidentale senza Agostino. Dai suoi scritti si può sempre trarre un insegnamento positivo.
D’altra parte, la gente ama odiarlo. Gli ortodossi orientali accusano Agostino degli errori di latino che alla fine portarono il vescovo di Roma allo scisma. E gli anti-calvinisti lo accusano degli errori del calvinismo.
Giusto o sbagliato che sia, Agostino è stato tanto influente. Si veda anche la sua influenza sulla “salvezza per signoria” (Lordship Salvation).