In assenza di qualsiasi altra prova, il solo pollice basterebbe a convincermi dell’esistenza di Dio. — Sir Isaac Newton
Mese: Settembre 2015
Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie che si chiamava Tamar. Ma Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi del Signore; e il Signore lo fece morire. Allora Giuda disse a Onan: «Va’ dalla moglie di tuo fratello, prenditela in moglie come cognato e suscita una discendenza a tuo fratello». Onan, sapendo che quei discendenti non sarebbero stati suoi, quando si accostava alla moglie di suo fratello, faceva in modo d’impedire il concepimento, per non dare discendenti al fratello. Ciò che egli faceva dispiacque al Signore, il quale fece morire anche lui. (Genesi 38:6-10)
Il presunto peccato
Soprattutto in ambito cattolico romano, il peccato di Onan è stato frainteso e strumentalizzato a tal punto che nella lingua italiana, come in molte altre lingue, abbiamo un termine che è derivato direttamente dal nome del figlio di Giuda: onanismo. Ultimamente mi è capitato di nuovo di leggere la stessa interpretazione, ma da parte di un ministero evangelico. Chi supporta questa interpretazione si concentra sul fatto che il passaggio dice che Onan «faceva in modo d’impedire il concepimento» e quindi ne deducono una condanna esplicita di ogni forma anticoncezionale.
Le lingue sono il solo dono dello Spirito che può essere più facilmente contraffatto. Per coloro che, senza spirito critico, ne accettano qualsiasi manifestazione come se fosse dal Signore, l’enfasi è sull’esperienza anziché sulla Parola di Dio. Eppure Pietro punta a una più salda parola profetica – Le Scritture – piuttosto che all’esperienza, persino alla luce di un’esperienza come quella sul Monte della Trasfigurazione (2 Pietro 1:16-21): “Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.” (2 Pietro 1:20-21) – The Berean Call, Apples of Gold, 5/9/2015
La vaga e flebile speranza che Dio è troppo buono per punire gli empi
è diventato un oppiaceo mortale per le coscienze di milioni di persone.
(A. W. Tozer)
La Pace
By Squadra Editoriale
On 5 Settembre 2015
In Commentari
Nella sua prima venuta, Cristo è venuto con un’offerta di pace tra l’uomo e Dio (Romani 5:1) e non tra uomini e uomini (Matteo 10:34). Anzi, chi accetta la prima offerta (Giovanni 1:12-13) automaticamente si troverà in guerra con coloro che scelgono di rimanere ostili a Dio (Giacomo 4:4).
Nella sua seconda venuta, Cristo verrà a regnare per mille anni sulla terra (Apocalisse 20:1-6). Durante questo periodo, non vi sarà influenza satanica nel mondo, ma, a parte coloro appartenenti alla prima resurrezione, l’uomo sarà ancora nel suo stato naturale e la pace sarà forzata sulla terra da Cristo (Salmi 2:8-9) che interverrà direttamente tra le nazioni.
Alla fine del Millennio, dopo l’ultima ribellione e sconfitta finale di Satana (Apocalisse 20:7-10), e dopo il giudizio finale, si entrerà in uno stato di pace eterna, tra Dio e gli uomini e tra gli uomini stessi. (Apocalisse 21).