Era il 959 a.C. e il Tempio iniziato sette anni prima era stato terminato (1 Re 6:37-38). Salomone aveva fatto portare nel tempio «l’argento, l’oro e tutti gli utensili che Davide suo padre aveva consacrati» (2 Cronache 5:1) e i Leviti vi portarono l’arca del patto (2 Cronache 5:4-5).

Alla fine del discorso e della preghiera di Salomone (2 Cronache 6), leggiamo:

Quando Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l’olocausto e i sacrifici, e la gloria del Signore riempì la casa. (2 Cronache 7:1)

La «gloria del Signore», spesso manifesta visibilmente come una nuvola (2 Cronache 5:13-14; Esodo 40:35), nel Vecchio Testamento costituisce la più comune manifestazione della Presenza Divina tra il suo popolo.

Non sapete che siete il tempio di Dio? (1 Corinzi 3:16)

Facciamo un salto avanti di circa mille anni e arriviamo alla neonata Chiesa. Nelle lettere dell’apostolo Paolo ci viene ricordato regolarmente che ora Dio non abita più in un tempio di pietra fatto da mani d’uomo, ma abita nella sua Chiesa, di cui la pietra angolare è il nostro Signore Gesù Cristo (Efesini 2:20-22). L’apostolo ci ricorda infatti che noi, la Chiesa, siamo ora membra del corpo di Cristo (1 Corinzi 12:27). E con l’incarnazione, è questo corpo l’eccellente tabernacolo di Dio (Giovanni 1:14), del quale la tenda (Esodo 25:8) e il tempio (2 Cronache 5-7), che troviamo nel Vecchio Testamento, erano soltanto modelli temporanei.

La consacrazione del nuovo tempio

Come spesso accade, c’è da aspettarsi che la simbologia del Vecchio Testamento si ripresenti nel Nuovo come segno di adempimento. È stata, dunque, la Chiesa, il nuovo tempio, consacrata così come il Tempio di Salomone?

Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi. (Atti 2:1-4)

Pentecoste: così com’era accaduto per il vecchio tempio di Salomone, così accadeva per la neonata Chiesa: fuoco dall’alto e il tempio venne riempito dalla Presenza Divina, in forma di Spirito Santo. E tutto questo grazie all’Olocausto supremo (Ebrei 10:12) che si era già consumato cinquantatré giorni prima sulla Croce.

Salvezza per i sacerdoti

Nella sua preghiera Salomone disse:

E ora alzati, o Signore, o Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua forza. I tuoi sacerdoti, o Signore, o Dio, siano rivestiti di salvezza, ed esultino nel bene i tuoi fedeli! (2 Cronache 6:41)

Ancora una volta, il modello del Vecchio Testamento si adempie nella Chiesa. Con Gesù Cristo nostro Sommo Sacerdote, i credenti della Chiesa sono definiti sacerdoti nel Nuovo Testamento (1 Pietro 2:5,9; Apocalisse 1:6; 5:10). E noi, che siamo tutti sacerdoti per grazia di Dio in Cristo Gesù, siamo stati difatti rivestiti dalla sua salvezza, quando abbiamo creduto e ricevuto lo Spirito Santo (Efesini 1:13-14).

Alleluja!